Baldassarre
Una domenica di ottobre del 1999 nel lago si vede una macchia bianca. Cosa può essere?, un cigno?, impossibile !, mai visti da queste parti, eppure…
Scendiamo sulle rive per vederlo da vicino, lui si presenta elegante e sinuoso , accetta il pane che gli offriamo, è come se avesse una piccola lima al posto dei denti, Alcuni bambini si divertono molto, anche se a debita distanza; non sembra assolutamente essere pericoloso.
Ma che bello!, da dove arriva?, eppure non vola? Chi lo ha portato?
Comincia così l’avventura di Baldassare al lago Sirio conclusasi violentemente in una splendida serata di maggio dopo quasi 16 anni. Nel tempo, il lago diventa per lui un feudo su cui spadroneggiare, signore assoluto e sempre più prepotente nella strenua difesa del suo territorio troppo spesso invaso da chi lo molesta stupidamente e, da chi si avvicina troppo al suo nido.
Ha condiviso il lago per due anni con un altro cigno (o cigna?) poi trovato morto. Nell’estate del 2002 arrivano addirittura altri 6 suoi simili, migratori, e per tutti sono uno spettacolo unico, bellissimo a vedersi. Con questi intrusi non socializza molto. Ma condivide con loro, suo malgrado, le acque del Sirio. Spazio ce n’è per tutti e quando a fine agosto si librano in cielo certo non li può seguire a causa della sua menomazione all’ala destra.
Per lui si sprecano commenti sulla sua bellezza e moltissimi lo fotografano, talvolta sembra quasi si metta in posa per farsi ammirare spalancando le maestose ali. In molti lo…adottano portandogli del cibo, soprattutto pane che lui immerge nell’acqua per ammorbidirlo e poterlo deglutire più facilmente.
Negli ultimi anni, dopo i mesi invernali di solitario vagabondaggio da una sponda all’ altra del lago, in completa solitudine, diventa però più aggressivo e quando in primavera l’uomo invade questo immenso territorio che è diventato tutto il lago, lo avverte come un’intrusione poco accettabile, un invasore e lo affronta.
Se “adocchiati” li raggiunge ovunque con impetuosi colpi delle sue zampe palmate e li affronta con il suo istinto animale: a colpi di becco o d’ala. Siano essi nuotatori o imbarcazioni varie.
Questo è un problema per chi voglia concedersi lunghe nuotate di svago o per sport in uno dei pochi laghi balneabili della zona.
Forse sarebbe stato meglio preservarlo, spostandolo, semplicemente in un altro specchio d’acqua dove poter manifestare la sua istintiva libertà.
Adesso, dopo la sua morte, si parla di questa brutta vicenda, fioccano commenti su FaceBook , tutti increduli di fronte a questa inutile crudeltà.
Baldassarre, grazie alla sua maestosa figura, era diventato il simbolo del lago, un riferimento per chi ancora si incanta di fronte alla bellezza della natura.
Vogliamo ricordarlo con la questa immagine riflessa nelle acque del lago, mosse dalla leggera increspatura dell’onde che per tanti anni ha solcato.
Ciao Baldassarre cigno solitario ed autoritario.